Un capitolo a parte merita il cibo. Il primo giorno a Mosca siamo andati in un supermercato. Tutte le etichette erano in cirillico, quindi è stato un po’ complicato orientarsi. Alla fine abbiamo preso degli affettati sotto vuoto, che si sono rivelati essere del pesce affumicato e della lonza. Buonissimi!
Abbiamo anche preso del formaggio, credo di capra, e delle piadine rettangolari sottili, con cui abbiamo fatto dei panini per il giorno dopo.
A cena abbiamo mangiato dei ravioli di carne. Sembrano i classici raviolini cinesi che si cuociono al vapore, con la differenza che questi erano cotti in acqua e poi serviti con una panna acida. Secondo me con un pomodoro fresco e un po’ di parmigiano sarebbero stati anche più buoni!
Ma la vera rivelazione di questo viaggio sono stati i “pirozhki”, delle pizzette fritte e ripiene. Mi sono bastati due giorni per andarne ghiotta. In particolare, abbiamo assaggiato quelle ripiene di pollo e cipolle e quelle ripiene di patate. In treno si possono comprare a qualunque ora o alla cabina ristorante oppure quando passa l’omino del cibo.
Alla fermata della stazione, abbiamo comprato anche dei mirtilli e una scatola con patate, crocchette e un pomodoro. Le crocchette non ho capito bene di che fossero, ma le patate bollite erano squisite!
I mirtilli sono buonissimi, ne ho mangiati un po’ ieri per vedere se erano sicuri e non sono stata male, quindi oggi me li finisco.
Morale Della favola, non si muore di fame neppure in Russia!
Grande Leandro. Vedi come ti serve il giapponese!
Poi le pizzette fritte non devi andare in Russia per questo, te le fanno a Dundee.
Buon appetito.