Yekaterinburg è stata la seconda città russa che abbiamo visitato. La guida ci dice che è stata fondata nel 1723 per sfruttare le ricchezze minerali degli Urali. È però diventata famosa perché qui è stata uccisa la famiglia Romanov nel luglio 1918. Boris Yeltsin è originario di questa città e da qui ha iniziato la sua carriera politica.
Yekaterinburg è proprio sul confine tra Europa ed Asia.
Per quanto riguarda le nostre impressioni, a noi è piaciuta moltissimo, forse anche più di Mosca. Mi è piaciuta di più di Mosca perché c’è molto più verde, sembra molto più dinamica e allo stesso tempo accogliente e le persone sono veramente simpatiche e gentili.
Il primo giorno siamo andati a visitare la chiesa e il museo dove si pensa siano stati uccisi i Romanov. Nel museo ci sono appunto delle lapidi verticali dove sono riportati i nomi dei componenti della famiglia, il giorno della nascita e quello della morte. Il museo ha i soffitti bassi ed è tutto ricoperto di marmo con lampadari e porta incenso dorati e bronzati. C’è una ricchezza incredibile. Il museo è, a quanto ho capito, una chiesa ortodossa e i fedeli vanno in continuazione a pregare alla tomba dei Romanov. Le donne si coprono la testa con un fazzoletto e prima di entrare in ogni chiesa iniziano un cerimoniale che inizia dall’esterno della chiesa in cui si fanno il segno della croce più volte e si inchinano. Il segno della croce è diverso da quello cattolico, perché dopo essersi toccati la fronte e il petto, si toccano la spalla destra e poi quella sinistra. Ora può essere che non mi ricordo io come si fa il segno della croce?
Sopra questo museo/santuario c’è la chiesa “upon the blood”, a quanto pare bellissima, ma purtroppo era chiusa per ristrutturazione. Peccato.
Accanto al santuario c’è la chiesa dell’ascensione. Bellissima con pavimenti di marmo e con le pareti ricoperte di affreschi che ripercorrono la vita di Gesù. Anche qui ci sono dei lampadari di bronzo e dei porta lumicini dove le persone vi mettono delle candele lunghe e sottili.
La giornata si è conclusa con noi che siamo andati a fare la spesa e abbiamo mangiato in ostello.
Il giorno dopo abbiamo camminato tantissimo e non abbiamo fatto quello che ci eravamo prefissati, ma non è stata una giornata completamente inutile, anzi. Saremmo voluti andare al museo di arte, ma era chiuso. In realtà doveva essere chiuso il lunedì, ma questa volta era chiuso il martedì. Fantastico, no? Abbiamo incontrato la signora Leislai in giro con il nipotino Nicolai che ci ha spiegato un po’ di cose, tra cui anche il motivo per cui il museo ha cambiato i giorni di chiusura. Innanzitutto il primo settembre in Yekaterinburg è il giorno in cui inizia la scuola ed è chiamato il giorno della conoscenza. Ecco perché il giorno prima c’era proprio il clima da primo giorno di scuola con un sacco di bambini che portavano i fiori alle maestre e tantissime bancarelle dove i ragazzi presentavano ognuno un progetto a cui stavano lavorando: miniature di orologi, tutela dell’ambiente, cura degli uccellini locali. Inoltre la signora ci ha spiegato che i Romanov non sono considerati proprio dei santi, ma dei martiri, che è un gradino più basso nella gerarchia dei santi.
Nel pomeriggio, prima di avviarci in stazione, siamo andati a visitare il monastero ortodosso più antico di Yekaterinburg, risalente più o meno alla fondazione della città. Anche qui non è stato possibile fare alcuna foto e per di più mi hanno fatto coprire la testa. La chiesa è semplicemente grandiosa. I pavimenti e le pareti sono ricoperte di marmo grigio e verde scuro a formare delle figure geometriche. I soffitti erano tutti affrescati con momenti della vita di Gesù, dall’ultima cena alla resurrezione. Anche qui lampadari di lusso, candelabri e teche che contenevano un vangelo ricoperto di pietre preziose ed un ampolla probabilmente un ossuario.
La cosa bella di Yekaterinburg è che si vede che è stata una città povera, ma che si sta rinnovando tantissimo. Ci sono cantieri ovunque che costruiscono palazzi moderni e marciapiedi. Se all’esterno tutto è un po’ disordinato e provvisorio, l’interno delle case, degli uffici e dei negozi è curato nel minimo dettaglio. Per non parlare delle chiese, qui ordine e pulizia sono portati ad un livello anche più alto.
Ultima nota divertente su Yekaterinburg sono le scalinate, che hanno i gradini di diverse altezze. Probabilmente c’è una logica dietro a questo, per noi erano sono delle potenziali cadute. Ho notato che il primo e l’ultimo scalino erano più piccoli degli altri, ma molto spesso poteva essere il secondo scalino più piccolo o addirittura più corto! Insomma un casino!